Cos’è l’autogestione?!

Anche se il mondo stesse per finire domani, oggi continuerei a piantare alberi..
una spiegazione di o.l.g.a.

 

Se volessi dare una definizione della parola dal punto di vista linguistico, non avrei problemi nel dire che il termine autogestione indica quel che si gestisce in autonomia. Non ho mai trovato pareri discordanti sull’argomento, è un dato di fatto. Se invece collocassi la parola in un dialogo più ampio utilizzando l’aggettivo autogestito per un luogo, ecco che la definizione si affina senza però allontanarsi dal significato primario: è il dar vita ad uno spazio autonomo formato da personeche si gestiscono in modo non autoritario, quindi indipendente da imposizioni esterne (lo stato e le sue leggi). L’autogestirsi è il baluardo d’un mondo antiautoritario che lotta per la sopravvivenza, della cooperazione e dello sviluppo autonomo delle personalità. L’autogestione punta proprio ad uno sviluppo delle individualità nella piena libertà.

Purtroppo questo concetto a molti non piace, anima timori nei confronti di colui/colei che desidera alienarsi dalla perfetta organizzazione liberale ricreando una nuova vita al di fuori delle cosiddette "giuste" norme regolatrici. Il nuovo mette paura, guardiamo in faccia le cose come stanno: sei dentro o sei fuori al sistema è come dire sei buono o sei cattivo. C’è ancora chi non capisce questo desiderio antiautoritario solo perché ci vogliamo ritagliare uno spazio nel territorio in evidente opposizione alla morale statale; sono diversa perché mi piace la tekno ed il punk, mi buco la pelle con i piercing… e vivo con la convinzione che un mondo migliore sia raggiungibile anche tramite una gestione diversa della società.

Se si vuole autogestire la propria casa, la propria vita e l’educazione, nessuno può dirti che fai male. In quei termini stai solo dando voce alla tua personalità che si rispecchia in quel che fai (al limite puoi essere libertaria riparata dalle tue private quattro mura e al massimo nelle letture!). Se però vuoi esprimere liberamente  con il mondo esterno, mettendo in discussione la gerarchia, non ti è possibile: la legge "che è uguale per tutti" non prevede che ci sia un mondo senza leggi, ci sarà sempre qualcuno sopra di te pronto a far rispettare le regole del gioco. D’altronde ci hanno insegnato che senza norme si vive nel caos  ed i più ancora si fidano, inesperti d’autogestione, credendo che persone diverse tra loro non si possano organizzare e gestire orizzontalmente, senza imposizioni.

Non ci si può sottrarre al gioco di potere capitalista globale, all’ipocrisia delle leggi che si possono interpretare in più modi a seconda dei propri interessi? Queste persone considerate diverse non si possono accordare per raggiungere lo stesso fine cooperando? (Vorrei innanzitutto specificare che io intendo generalmente con "persone diverse" coloro i quali hanno delle idee che differiscono dal pensiero comune.. ma non per questo calpestano i diritti principali dettati dall’etica!)

Mio malgrado, devo ammettere che sono ancora molti quelli che mi vedono diversa per l’estetica e per il mio modo di rapportarmi antiautoritario e orizzontale. Sono diversa e quindi strana, non omologata e da resettare. Vederla così è superficiale e non accettabile. Bisogna capire che non sono l’unica che non ha spazi pubblici in cui poter esser me stessa, dato che la mia autogestione della vita non smette fuori dal portone di casa, la porto nelle strade, all’università ed alle feste. Per questo ho bisogno, sostengo e provo a coltivare intorno a me quei terreni fertili all’autogestione, gli spazi autogestiti. Solo così potrò realizzarmi completamente e infondere nel prossimo uno spirito diverso che punta solo ad una coabitazione tra uomini e donne senza servi o padroni.

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